skip to Main Content

Modena città d'arte e motori

Come arrivare a Modena

Arrivare a Modena è molto semplice: si trova all'incrocio di diverse strade di grande comunicazione (A1-Autostrada del Sole, A22-Autostrada del Brennero, Via Emilia e Statale dell'Abetone e del Brennero.
In aereo: l'Aeroporto "G. Marconi" di Bologna
In treno: Modena  è collegata alle maggiori città italiane da treni frequenti.
In auto:
 
E' possibile raggiungere Modena con le Autostrade A1 e A22.

E' possibile anche giungere in città utilizzando la SS 9 Via Emilia o la SS12 dell'Abetone.

IL TEATRO DI MODENA

Nel 1838 la Comunità di Modena delibera di costruire un moderno teatro capace di rispondere pienamente alle esigenze rappresentative ed al decoro della città, ormai insufficientemente servita dal vecchio Teatro Comunale di via Emilia, sito nell'edificio in cui, dal Seicento, aveva sede l'antico teatro dei comici, il Valentini. La nuova costruzione è affidata all'architetto ducale Francesco Vandelli, già autore del Foro Boario e della chiesa di S. Giovanni del Cantone, che prima di intraprenderne il progetto si reca in visita ad importanti teatri contemporanei tra cui, documentati da rilievi, sono quelli di Piacenza, Mantova e la Scala di Milano di cui sono appuntate le dimensioni. Essi rappresentano uno dei pochi documenti grafici di mano dell'architetto del quale non sono noti disegni autografi per il Comunale. I lavori iniziarono nel maggio 1838 sull'area prescelta, compresa tra Canalgrande, vicolo Venezia, Fontedabisso e strada S. Margherita, in cui si provvide ad abbattere o a ridurre dodici case; nonostante ciò lo spazio risultò ugualmente insufficiente, per cui la facciata del teatro ruppe la simmetria delle case del Canalgrande. 


Ciò contribuì ad agevolare in lontananza la "lettura" della funzione dell'edificio, che di fatto è poi ostacolata dalla reale ristrettezza della via nella quale sorge. Dopo quasi quattro anni di lavoro il teatro - dotato di un ampio portico per le carrozze all'esterno, di numerosi locali di servizio (tra cui la spaziosa sala per la scenografia utilizzata sino a pochi anni fa), di una sala dalla pianta a ferro di cavallo con quattro ordini di palchi e una galleria, oltre che un soffitto riccamente decorato - s'inaugurò la sera del 3 ottobre 1841 con l'opera Adelaide di Borgogna al Castello di Canossa, musicata da Alessandro Gandini. Da quella data l'edificio non ha subito radicali mutamenti; attualmente presenta l'originaria facciata neoclassica con un portico a bugnato piatto a pianterreno, un primo ordine di finestre architravate e un piano attico con finestre minori.  Il risalto della parte centrale è segnato da quattro colonne doriche sulle quali s'imposta una ringhiera a pilastretti che inquadra tre finestre scandite da lesene ioniche; a coronamento un fastigio decorato con il Genio di Modena che incornicia lo stemma della citta'. La facciata si impreziosisce con l'inserzione di una pregevolissima decorazione plastica costituita, oltre che da rosoni posti sugli archivolti a pianterreno, dai bassorilievi di Luigi Righi nei fianchi del porticato e in corrispondenza delle finestre del primo ordine.  Il soffitto, da cui pende il grande lampadario collocato con l'introduzione della luce elettrica nel 1887 è decorato con ornati di Camillo Crespolani e con figure di Luigi Manzini, autore anche degli stucchi con storie del Genio che corrono lungo le balconate dei palchi inquadrati da esili pilastrini. Nel 1869 fu eseguita una ridipintura del soffitto, da parte di Ferdinando Manzini, che propose l'aggiunta di quattro gruppi di putti. 

Il Teatro Pavarotti

IL CENTRO STORICO

Lo si capisce già dalla sua mappa - è bellissimo: pieno di palazzi sontuosi (come il Palazzo Ducale), di chiese ricchissime, di musei straordinari (la Galleria Estense) e di monumenti importanti. DuomoGhirlandina e Piazza Grande sono addirittura Patrimonio dell'Umanità UNESCO!
Modena è Terra di Motori, come dimostrano le incredibili collezioni dei due musei Ferrari. È cuore del Belcanto lirico grazie a Mirella Freni e Luciano Pavarotti, cui è dedicato il Teatro Comunale. È la capitale della buona cucina tipica (aceto balsamico tradizionale, parmigiano-reggiano, lambrusco, tortellini, zampone, cotechino…). Anche i dintorni di Modena sono affascinanti: dalla Bassa padana agli Appennini (fino al monte Cimone), tanti sono gli itinerarida scoprire in provincia
Il centro di Modena gravita attorno alla via Emilia, così come in passato la città romana si sviluppava sulla strada consolare, la cui costruzione, nel 187 a.C., anticipò di qualche anno la fondazione della colonia modenese (183 a.C.).


Della città romana si ammirano reperti e monumenti nel Museo Archeologico, nel Museo Lapidario Estense e nel Lapidario Romano, dove si trova la monumentale ara di Vetilia Egloge emersa da un cantiere nel 2007, in occasione di un intervento edilizio. E’ possibile camminare su un’antica strada romana nel parco archeologico NoviArk, realizzato successivamente agli scavi nell’area Novi Sad in occasione della costruzione di un parcheggio interrato.


Nel Palazzo dei Musei è presente la Galleria Estense che conserva capolavori come opere di Begarelli, Correggio, Guido Reni, El Greco, Guercino, Tintoretto, oltre a strumenti musicali, gioielli e altro. Spicca il busto di Francesco I d'Este realizzato dal Bernini e un ritratto del medesimo Duca del Velasquez.
A Palazzo dei Musei è collocata la Biblioteca Estense che conserva la preziosissima Bibbia di Borso d'Este, ma anche codici miniati, carte geografiche, stampe, disegni e preziosi testi illustrati. Sempre a Palazzo dei Musei si trovano i Musei Civici con reperti archeologici dalla preistoria al Medioevo e opere artistiche che arrivano fino al 900, in un allestimento ottocentesco riproposto in chiave attuale; la Biblioteca "Luigi Poletti" che conserva volumi di storia dell'arte e di architettura e l'Archivio Storico Comunale, ricco di interessanti documenti antichi. Oltre il tradizionale colore delle case che mostrano gradazioni di giallo, rosa antico e ocra, spicca il bianco dei monumenti del cuore antico del centro storico: il Duomo e la Ghrirlandina. Questi capolavori, assieme a Piazza Grande, sono riconosciuti dall'Unesco come Patrimonio Mondiale dell'Umanità e ci riportano al Medioevo.

Il Duomo, uno dei più belli ed eleganti del romanico europeo, è un libro di pietra dove l'architettura di Lanfranco e le sculture di Wiligelmo comunicano a cittadini e fedeli messaggi simbolici di fede e speranza. 

Chiude la Piazza il complesso di edifici civili, che si sono succeduti nei secoli e che sono uniti in un unico grande edificio, il Palazzo Comunale, sede di alcuni uffici comunali. All'interno vi sono dipinti, arazzi che forniscono messaggi simbolici che evocano le virtù civili e morali. 
A Modena vi sono numerose Chiese, piene di capolavori, dalla più antica Santa Maria della Pomposa nella omonima piazzetta cuore della movida modenese, alle chiese barocche come San BiagioSant'Agostino detta Pantheon degli Estensi, fino a S.Vincenzo, dove sono le tombe estensi. Di particolare interesse è il complesso abbaziale di San Pietro, con l'Abbazia ricca di opere d'arte come quelle di Begarelli e un monastero benedettino che apre al pubblico suggestivi chiostri e l'antica spezieria con i prodotti realizzati secondo antichissime ricette.

 

L'Auditorium San Paolo

Città di Modena

Translate »
Back To Top